« Rodolphe Raffalli à Georges Brassens » par Ghitarre

Rodolphe Raffalli, chitarrista parigino d’origine corsa, è sulla scene del gipsy jazz già da parecchi anni, numerose le collaborazioni ed i concerti (naturalmente ha sunato anche a Samois) ma, fino a poco tempo fa, la sua discrezione lo ha costretto in una posizione immeritata,secondo me,rispetto ad altri pur bravi chitarristi ma soparattutto più intraprendenti promoter di se stessi. Probabilmente questo il motivo per cui questo omaggio a Georges Brassens è il su primo disco ufficial, fino adora infatti lo avevamo ascoltato solo in lavori autoprodotti o su cd di altri. Del resto, chi frequenta da un po’ il jazz manouche si è abituato ai tesori nascosti di questo genere musicale che ha nell’esecuzione dal vivo la sua anima. Questo cd, uscito nel ventesimo anniversario della morte di Brassens, rappresenta quasi un cerchio che si chuide : il cantautore, grande ammiratore di Django,viene ora eseguito in stile manouche. Le canzoni di Brassens, i cui testi dalla poetica pungente affascinarono e influenzarono  puí di un cantautore italiano, mantengono la loro bellezza anche in questa esecuzione soltanto strumentale che ne rispetta totalmente lo spirito e che ne esalta ancor puí le belle melodie. Il disco si presta a più forme d’ascolto ci si può abbandonare alle malodie o apprezzare il suono di Rodolphe, la comunicativa e le doti solista. Brassens amava essere accompagnato, nelle sue esibizioni, da un chitarrista e un contrabbassista, perfetta quindi la sonorità, in pieno stile jazz manouche, della formazione proposta da Rodolphe nelle tredici canzoni che compongono il cd : Antonio Licusati contrabbasso, Max Robin et Doudou Cuillerier, chitarre ritmiche.
GHITARRE