La più esaustiva proposta discografica World Music

Molte sono le suggestioni e i motivi che si raccolgono nella musica di Django Reinhardt (1910-1953) e contribuiscono a determinarne il fascino ; in essa risuonano e trovano una sintesi musicale i tanti e apparentemente inconciliabili contesti culturali con cui egli ebbe modo di confrontarsi nel corso della sua vita. Se la tradizione della musica zingara resta un elemento determinante nel suo stile, Django raccolse e rielaborò anche le molte esperienze che animavano la vita musicale di Parigi negli anni Venti e Trenta in cui un ruolo premominante aveva il bal musette che dominava negli anni precedenti e durante la guerra le sale da ballo parigine. Qui il giovane Django, dapprima suonando il banjo, ebbe modo di accompagnare alcuni tra maggiori suonatori di accordeon. Ma tra gli elementi che contribuiscono a formare il fascino della musica del chitarrista manouche va certamente ricordato il jazz. Se l’influenza della tradizione statunitense non può essere sottovalutata, va detto però che la formazione di Django avviene nel contesto del tutto particolare della scena jazzistica parigina, i cui esponenti ripensavano in chiave europea e francese gli stilemi della musica afroamericana e ne reinterpretavano gli standard più famosi. Nelle note di Django si riassumono allora tutti questi elementi (e molti altri che gli provengono dalla sua natura  zingara, dal suo confronto con la musica « colta », dalla sua passione per la pittura) a formare una musica multicolore, che passa con disinvoltura e leggerezza dalla vivacità dello swing alla poesia dei brani più intimi e suggestivi, dalla spensieratezza del ballo  a un’atmosfera più raccolta sognante.
L’uscita del ventesimo volume completa l’intégrale Django Reinhardt, la più esaustiva proposta discografica riguardante il grande chitarrista zingaro. La compilazione cronologica comprende tutti dischi pubblicati e anche inedite registrazioni private.
La scelta nell’acquisto può essere mirata al periodo che più interessa : gli inizi quando Django, prima dell’incidente che gli precluse l’uso completo della mano sinistra, accompagnava al banjo musicisti più famosi ; le prime registrazioni del quintette du Hot Club de France con Stephane Grappelli, sicuramente le più conosciute ; quelle in cui suonava con i fiati collaborando anche con grandi artisti americani ; il periodo più recente, in cui ha dimostrato le potenzialità be-bop. L’integrale comprende anche le versioni scartate per i dischi e in alcuni casi miracolosamente salvate (uno scarso interesse storico-collezionistico e la Seconda guerra mondiale hanno contribuito non poco alla distruzione di materiale artistico). Il libretto – termine in questo caso assai riduttivo – che accompagna ogni cofanetto di 2 cd è ben curato e fonte di interesse per le informazioni e le numerose foto.
Fabio Lossani - World Music